INTERVISTA AL COMPONENTE DEL C.R.A. LIGURIA Gaetano GANGILLI
15-05-2019 14:05 - 2018-2019 CRA News
- Gaetano, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
Fonte: Manuela Sciutto
Ho giocato a calcio fino all’età di 19 anni.
In seguito, quando sono tornato dal servizio militare, due amici mi hanno proposto di iscrivermi al corso arbitri. Attirato dalla curiosità di questo nuovo ruolo nonchè dalla possibilità di avere anche la tessera per poter accedere gratuitamente allo stadio, mi sono iscritto al corso. Da allora è nata la mia grande passione per l’arbitraggio.
- Invece, nel corso della carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?
A livello tecnico, la partita più importante che ho arbitrato è stata “la bella”, gara 3, tra Monti Silvano – Liparense di serie A di calcio a 5.
Invece, dal punto di vista emotivo, la mia più grande soddisfazione è stata l’esordio del Bisceglie in serie A: una gara molto emozionante in quanto nel palazzetto erano presenti più di 4.000 persone di cui 800 abbonati. Il pubblico era così partecipe che non si riusciva neanche a comunicare con i calciatori a pochi metri di distanza, se non con grande difficoltà.
- Attualmente ricopri l’incarico di Componente del CRA. In cosa consiste il tuo ruolo?
Sono il Componente delegato del calcio a 5, pertanto gestisco tutto ciò che attiene a questo ambito. In particolare, mi occupo di designare sia gli arbitri che gli osservatori e di valutare il loro operato nel corso delle gare.
- In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per questa Stagione Sportiva?
L’obiettivo di quest’anno, come di ogni Stagione Sportiva, è quello di far crescere l’intero organico sotto ogni punto di vista, tecnico, atletico e personale.
Sulla base della mia esperienza, maturata nel corso di più di vent’anni di tessera, cerco di dare consigli ad arbitri ed osservatori che, a livello regionale, sono in via di formazione.
- E gli obiettivi per la prossima Stagione Sportiva?
Purtroppo, per limiti di permanenza nel ruolo, non mi sarà più possibile ricoprire quest’incarico, però darò la massima disponibilità a rivestire qualunque altro compito, nell’ambito del calcio a 5, al fine di aiutare la crescita dei ragazzi.
- Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
Consiglierei a tutti di essere sereni, nonostante gli alti e bassi. Sicuramente le difficoltà, quando si impara a gestirle, sono quelle che fanno crescere più rapidamente, dunque, quando capitano, ben vengano.
La preparazione tecnica ed atletica è fondamentale per affrontare al meglio ogni partita, ma non bisogna sottovalutare la crescita dal punto di vista umano con la frequentazione della Sezione e dei colleghi. Essere arbitri fuori dal campo, infatti, permette di esserlo in campo.
A cura di Manuela Sciutto
Fonte: Manuela Sciutto