INTERVISTA AL COMPONENTE DEL C.R.A. LIGURIA Antonio DEFANO
07-05-2019 12:54 - 2018-2019 CRA News
- Antonio, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
Fonte: Manuela Sciutto
Ho sempre amato il calcio, anche se non misi molto a rendermi conto di non avere le doti necessarie per risultati soddisfacenti come calciatore. Così, seppure un pò avanti con gli anni, quasi 25, stimolato anche dalla curiosità, accettai l'invito di un mio amico di iscrivermi ad un corso arbitri. Poi, come capita quasi a tutti, l'ambiente mi conquistò e sono ancora qui.
- Invece, nel corso della carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?
La mia più grande soddisfazione è stata, nel 1990, la promozione quale Assistente Arbitrale nell'organico dell'allora CAN A - B, che ha coronato impegno e sacrifici profusi anno dopo anno, anche sottraendo tempo alla mia famiglia.
Tuttavia, non sono state meno importanti le piccole soddisfazioni sui terreni di gioco, le attestazioni di stima ricevute, i complimenti sinceri di calciatori o dirigenti, e, in generale, la consapevolezza di aver reso un "buon servizio" a questo mondo che amo da così tanto tempo.
- Attualmente ricopri l’incarico di Componente del CRA. In cosa consiste il tuo ruolo?
Sono Responsabile degli Osservatori Arbitrali.
Sulla base delle indicazioni che il Presidente Vicinanza mi fornisce settimanalmente sugli Arbitri, designo gli Osservatori per le visionature nelle varie Categorie. Successivamente, al termine della gara, raccolgo le relative relazioni e provvedo a valutarle dal punto di vista tecnico.
- In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per questa Stagione Sportiva?
In questa Stagione Sportiva, la mia seconda al CRA, mettendo a disposizione la mia esperienza come Osservatore, mi ero proposto, e spero di esserci riuscito, di far crescere lo standard qualitativo degli OA, ruolo delicato, che ha evidenti ricadute sulla formazione e sulla crescita dei giovani Arbitri, specie ai nostri livelli. Obbiettivo che ho cercato di perseguire anche attraverso le covisionature, che rappresentano un momento importante di confronto e di conoscenza dal punto di vista umano.
- E gli obiettivi per la prossima Stagione Sportiva?
Per la prossima Stagione, cercherò di rimanere al passo coi tempi.
L'arbitraggio, come il Settore Tecnico non smette di evidenziare, tende ad evolvere, anche negli aspetti più marginali. Quindi gli osservatori devono essere pronti ad un ruolo più moderno, a recepire i cambiamenti con prontezza, preparati a un confronto più maturo e aggiornato con gli arbitri, senza rimanere ancorati a schemi mentali ormai superati. I giovani si mettono e ci mettono, giustamente, in discussione. Non si può rimanere indietro.
- Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
A tutti i colleghi che aspirano a traguardi ambiziosi e che sono consci delle difficoltà insite nell'obbiettivo, per arrivare lontano, consiglierei, a costo di essere banale: preparazione accurata a ogni livello, fiducia in se' stessi e nei propri mezzi, coraggio, costanza e umiltà. In una parola, carattere. Il sogno più bello di un Arbitro si può realizzare solo in questo modo perchè, come ripetevo spesso ai "miei" Talent, nell'arbitraggio come nella vita non ci può essere risultato senza disciplina e non c'è disciplina senza carattere.
A cura di Manuela Sciutto
Fonte: Manuela Sciutto