SEZ SAVONA - KATIA SENESI RAPPRESENTANTE DEL MOVIMENTO ARBITRALE FEMMINILE
09-03-2022 21:04 - 2021-2022 SEZ News
Martedì 8 marzo è stato l’occasione per la Sezione AIA di Savona di vivere una Riunione Tecnica ospitando Katia Senesi, Componente del Comitato Nazionale dell’AIA. L’incontro si è svolto su piattaforma digitale e ha visto partecipare circa cinquanta associati; cogliendo l’occasione della ricorrenza per la Giornata internazionale della donna, l’incontro si è incentrato sul movimento arbitrale femminile.
Katia, durante il suo intervento, ha sottolineato quanto sia importante lavorare, studiare e seguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà: “Il lavoro paga sempre. Dovete avere entusiasmo e passione, è la motivazione che fa la differenza. Dovete anche essere capaci di fare squadra e di condividere il progetto. Ho sempre saputo che, come donna,per me non sarebbe stato semplice fare l’arbitro, ma mi piaceva e mi piace ancora, ho sempre lavorato tantissimo per crescere e migliorare perché quando qualcosa ti piace, lo fai ancora con maggiore entusiasmo”.
Un interessante spunto è stato dedicato dal Componente Nazionale anche agli aspetti psicologici dell’arbitraggio. Katia ha sottolineato che tutto può essere allenato e, quando si arriva a certi livelli per fare il salto superiore, serve anche l’aiuto di uno psicologo dello sport, questo tipo di esperienze e attività sono state introdotte sin da subito nel progetto Talent & Mentor.
Uno dei passaggi della riunione è stato incentrato sul pregiudizio che il mondo calcistico nutre nei confronti dell’arbitro donna: “Dovevo dirigere un derby di Promozione - ha raccontato Katia sorridendo - e avevo lo spogliatoio in mezzo a quello delle due squadre, era molto facile ascoltare ciò che dicevano di me e, prima della gara, erano soprattutto parole ricche di pregiudizi su una direzione al femminile, ma nell’intervallo i toni erano ben diversi, i calciatori riconoscevano le mie capacità in quel ruolo. Questo mi ha aiutato a non mollare. Essere donna - ha proseguito il Componente Nazionale - non deve essere una scusa e non dà nemmeno una corsia preferenziale: come Associazione e come Comitato Nazionale, stiamo mettendo a disposizione delle ragazze i mezzi per crescere. Dovranno poi essere loro ad essere brave mettendo in atto la formazione acquisita”.
L’arbitraggio fa crescere le potenzialità delle donne e degli uomini grazie a un mondo che forma non solo arbitri competenti, ma anche persone dotate di importanti abilità trasversali e di una forza interiore capace di farli eccellere nella vita di tutti i giorni. Infatti, il Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Liguria Fabio Vicinanza ha affermato: “Nell’arte della vita ognuno di noi dovrebbe cercare di coltivare l’aspetto che meno gli appartiene, questo al fine di amplificare ed equilibrare le proprie capacità e potenzialità. Ritengo che la donna, con la propria innata capacità di saper esercitare più azioni nello stesso tempo, è naturalmente portata al ruolo arbitrale. Essa può essere leader naturale proprio grazie all’innato carisma che possiede”.
Nell’ultima parte della riunione gli associati si sono confrontati con Senesi sulle questioni affrontate durante la serata, aggiungendo contributi e testimonianze preziose e dando così ulteriori stimoli agli interventi. Oltre a tutti gli associati, Katia è stata accolta da un amico e collega con il quale ha condiviso alcune delle sue esperienze a livello nazionale, Luca Gaggero, che attualmente è Componente della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti: “Katia è una donna straordinaria, ambasciatrice del movimento arbitrale femminile e prima donna nella storia della nostra Associazione a far parte del Comitato Nazionale. Con Katia abbiamo condiviso una parte importante di vita arbitrale, ho così avuto modo di apprezzarne la determinazione e la decisione. È un esempio per tutti”.
Il Presidente Sezionale Simone Roba prima dei saluti finali ha sottolineato: “È stato un piacere ed un onore avere con noi, in occasione della Festa della Donna, Katia Senesi: un arbitro e un Dirigente di elevate capacità, tecniche ed umane. Sono assolutamente concorde che al giorno d’oggi le squadre non valutano più la prestazione di un arbitro differenziandola tra uomo o donna, la critica è limitata alla prestazione tecnica”.
Fonte: aia-figc.it
Katia, durante il suo intervento, ha sottolineato quanto sia importante lavorare, studiare e seguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà: “Il lavoro paga sempre. Dovete avere entusiasmo e passione, è la motivazione che fa la differenza. Dovete anche essere capaci di fare squadra e di condividere il progetto. Ho sempre saputo che, come donna,per me non sarebbe stato semplice fare l’arbitro, ma mi piaceva e mi piace ancora, ho sempre lavorato tantissimo per crescere e migliorare perché quando qualcosa ti piace, lo fai ancora con maggiore entusiasmo”.
Un interessante spunto è stato dedicato dal Componente Nazionale anche agli aspetti psicologici dell’arbitraggio. Katia ha sottolineato che tutto può essere allenato e, quando si arriva a certi livelli per fare il salto superiore, serve anche l’aiuto di uno psicologo dello sport, questo tipo di esperienze e attività sono state introdotte sin da subito nel progetto Talent & Mentor.
Uno dei passaggi della riunione è stato incentrato sul pregiudizio che il mondo calcistico nutre nei confronti dell’arbitro donna: “Dovevo dirigere un derby di Promozione - ha raccontato Katia sorridendo - e avevo lo spogliatoio in mezzo a quello delle due squadre, era molto facile ascoltare ciò che dicevano di me e, prima della gara, erano soprattutto parole ricche di pregiudizi su una direzione al femminile, ma nell’intervallo i toni erano ben diversi, i calciatori riconoscevano le mie capacità in quel ruolo. Questo mi ha aiutato a non mollare. Essere donna - ha proseguito il Componente Nazionale - non deve essere una scusa e non dà nemmeno una corsia preferenziale: come Associazione e come Comitato Nazionale, stiamo mettendo a disposizione delle ragazze i mezzi per crescere. Dovranno poi essere loro ad essere brave mettendo in atto la formazione acquisita”.
L’arbitraggio fa crescere le potenzialità delle donne e degli uomini grazie a un mondo che forma non solo arbitri competenti, ma anche persone dotate di importanti abilità trasversali e di una forza interiore capace di farli eccellere nella vita di tutti i giorni. Infatti, il Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Liguria Fabio Vicinanza ha affermato: “Nell’arte della vita ognuno di noi dovrebbe cercare di coltivare l’aspetto che meno gli appartiene, questo al fine di amplificare ed equilibrare le proprie capacità e potenzialità. Ritengo che la donna, con la propria innata capacità di saper esercitare più azioni nello stesso tempo, è naturalmente portata al ruolo arbitrale. Essa può essere leader naturale proprio grazie all’innato carisma che possiede”.
Nell’ultima parte della riunione gli associati si sono confrontati con Senesi sulle questioni affrontate durante la serata, aggiungendo contributi e testimonianze preziose e dando così ulteriori stimoli agli interventi. Oltre a tutti gli associati, Katia è stata accolta da un amico e collega con il quale ha condiviso alcune delle sue esperienze a livello nazionale, Luca Gaggero, che attualmente è Componente della Commissione Osservatori Nazionale Professionisti: “Katia è una donna straordinaria, ambasciatrice del movimento arbitrale femminile e prima donna nella storia della nostra Associazione a far parte del Comitato Nazionale. Con Katia abbiamo condiviso una parte importante di vita arbitrale, ho così avuto modo di apprezzarne la determinazione e la decisione. È un esempio per tutti”.
Il Presidente Sezionale Simone Roba prima dei saluti finali ha sottolineato: “È stato un piacere ed un onore avere con noi, in occasione della Festa della Donna, Katia Senesi: un arbitro e un Dirigente di elevate capacità, tecniche ed umane. Sono assolutamente concorde che al giorno d’oggi le squadre non valutano più la prestazione di un arbitro differenziandola tra uomo o donna, la critica è limitata alla prestazione tecnica”.
A cura di Andrea Bosio e Florjana Doci
Fonte: aia-figc.it