SEZ LA SPEZIA - SACRIFICIO, IMPEGNO E PASSIONE: L'ARBITRAGGIO PER L'ARBITRO CAN MANUEL VOLPI
08-04-2022 22:12 - 2021-2022 SEZ News
La Sezione AIA della Spezia ha tenuto una Riunione Tecnica con ospite l’arbitro CAN Manuel Volpi della Sezione di Arezzo. Originario di Città della Pieve (PG), ha trascorso la sua adolescenza giocando a calcio, poi, fortemente spinto dal padre allenatore, ha iniziato l’attività arbitrale nel 2004. Volpi approda in Lega Pro nel 2015 e nel 2018 dirige la Finale della Supercoppa Primavera e la Finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C. Al termine della Stagione approda alla CAN B debuttando in tale categoria il 26 agosto in occasione del match tra Ascoli e Cosenza. A distanza di qualche mese arriva anche l’esordio nella massima Serie nel match tra Chievo e Genoa. Il 1º settembre 2020 viene inserito nell'organico della CAN, nata dall’accorpamento della CAN A e CAN B.
Il Presidente sezionale Loris Pedroni ha accolto l’ospite presso la splendida location del Salone del Circolo Sottufficiali della Marina Militare della Spezia, messo ancora una volta gentilmente a disposizione dal Luogotenente Cosimo Stante: “Grazie mille Manuel per la tua presenza e per la tua disponibilità. Ti ammiriamo tutti per le tue qualità tecniche e per le tue doti umane, siamo sicuri che questa sera riuscirai a trasmettere molto ai nostri associati”.
L’ospite ha iniziato il suo intervento spiegando ai presenti che non avrebbe mostrato video o episodi tecnici, ma avrebbe parlato di cosa significa essere arbitri. “Un ragazzo che entra in una Sezione deve sentirsi un privilegiato” ha sottolineato Volpi per far comprendere la grande famiglia che è l’Associazione Italiana Arbitri e quanto i Presidenti di Sezione, i membri del Consiglio Direttivo o comunque le persone con più esperienza possano essere d’aiuto non solo per quanto riguarda l’arbitraggio, ma anche per i problemi della vita di tutti i giorni.
“L’arbitraggio porta a lavorare continuamente per superare i propri limiti ed è fatto da sacrificio, impegno e passione” ha sottolineato Manuel rivolgendosi soprattutto agli associati più giovani.
Volpi ha poi parlato della sconfitta e dell’errore, entrambi fanno parte dell’arbitraggio e servono anche nella vita per affrontare al meglio i problemi di tutti i giorni. “Fondamentale è avere una mentalità giusta, dedicarsi a questa passione con impegno e sacrificio: si arbitra con la testa e le gambe si allenano lungo il percorso. Arbitri lo si è nello spirito e non lo si diventa dall’oggi al domani”.
L’ospite ha poi proseguito: “È importante anche che vi divertiate e che scendiate in campo sempre con il sorriso, nessuna scuola, nessuna laurea, nessun master ci abitua a prendere decisioni in frazioni di secondo e sotto stress così come l’arbitraggio”. Manuel ha suggerito anche a tutti gli associati di portare gli insegnamenti della loro vita in campo e ciò che ci insegna il campo nella vita.
Ripensando all’importanza della spinta di suo padre nell’intraprendere questa avventura, Volpi ha voluto dedicare un pensiero a tutti i genitori degli arbitri, ricordando come anche loro, soprattutto agli inizi, partecipino ai sacrifici dei propri figli. Volpi ha ricordato ai ragazzi che tutti i genitori sono fieri di loro per l’educazione e per i valori che questo sport trasmette. Ha aggiunto che l’arbitraggio gli ha cambiato la vita: “Da bambino ero timido, adesso ho 33 anni e prendo decisioni in frazioni di secondo davanti a tanta gente che è pronta a giudicare ogni mio errore”.
Parlando come un fiume in piena, ha poi concluso l’interessantissima serata trattando due tematiche fondamentali per ogni arbitro: l’equilibrio e il saper indossare una divisa. “L’equilibrio deve contraddistinguere ogni arbitro. Se durante una gara fischiamo con equilibrio e coerenza veniamo maggiormente accettati dalle squadre”. L’ospite ha poi consigliato ad ognuno dei ragazzi di trovare la propria chiave, il proprio modo di rapportarsi, rimanendo sempre sé stessi senza mai imitare altri modelli per raggiungere il modo più giusto di indossare questa divisa.
In copertina il Presidente di Sezione Loris Pedroni e l’arbitro CAN Manuel Volpi.
In gallery:
L’arbitro CAN Manuel Volpi;
Fonte: aia-figc.it
Il Presidente sezionale Loris Pedroni ha accolto l’ospite presso la splendida location del Salone del Circolo Sottufficiali della Marina Militare della Spezia, messo ancora una volta gentilmente a disposizione dal Luogotenente Cosimo Stante: “Grazie mille Manuel per la tua presenza e per la tua disponibilità. Ti ammiriamo tutti per le tue qualità tecniche e per le tue doti umane, siamo sicuri che questa sera riuscirai a trasmettere molto ai nostri associati”.
L’ospite ha iniziato il suo intervento spiegando ai presenti che non avrebbe mostrato video o episodi tecnici, ma avrebbe parlato di cosa significa essere arbitri. “Un ragazzo che entra in una Sezione deve sentirsi un privilegiato” ha sottolineato Volpi per far comprendere la grande famiglia che è l’Associazione Italiana Arbitri e quanto i Presidenti di Sezione, i membri del Consiglio Direttivo o comunque le persone con più esperienza possano essere d’aiuto non solo per quanto riguarda l’arbitraggio, ma anche per i problemi della vita di tutti i giorni.
“L’arbitraggio porta a lavorare continuamente per superare i propri limiti ed è fatto da sacrificio, impegno e passione” ha sottolineato Manuel rivolgendosi soprattutto agli associati più giovani.
Volpi ha poi parlato della sconfitta e dell’errore, entrambi fanno parte dell’arbitraggio e servono anche nella vita per affrontare al meglio i problemi di tutti i giorni. “Fondamentale è avere una mentalità giusta, dedicarsi a questa passione con impegno e sacrificio: si arbitra con la testa e le gambe si allenano lungo il percorso. Arbitri lo si è nello spirito e non lo si diventa dall’oggi al domani”.
L’ospite ha poi proseguito: “È importante anche che vi divertiate e che scendiate in campo sempre con il sorriso, nessuna scuola, nessuna laurea, nessun master ci abitua a prendere decisioni in frazioni di secondo e sotto stress così come l’arbitraggio”. Manuel ha suggerito anche a tutti gli associati di portare gli insegnamenti della loro vita in campo e ciò che ci insegna il campo nella vita.
Ripensando all’importanza della spinta di suo padre nell’intraprendere questa avventura, Volpi ha voluto dedicare un pensiero a tutti i genitori degli arbitri, ricordando come anche loro, soprattutto agli inizi, partecipino ai sacrifici dei propri figli. Volpi ha ricordato ai ragazzi che tutti i genitori sono fieri di loro per l’educazione e per i valori che questo sport trasmette. Ha aggiunto che l’arbitraggio gli ha cambiato la vita: “Da bambino ero timido, adesso ho 33 anni e prendo decisioni in frazioni di secondo davanti a tanta gente che è pronta a giudicare ogni mio errore”.
Parlando come un fiume in piena, ha poi concluso l’interessantissima serata trattando due tematiche fondamentali per ogni arbitro: l’equilibrio e il saper indossare una divisa. “L’equilibrio deve contraddistinguere ogni arbitro. Se durante una gara fischiamo con equilibrio e coerenza veniamo maggiormente accettati dalle squadre”. L’ospite ha poi consigliato ad ognuno dei ragazzi di trovare la propria chiave, il proprio modo di rapportarsi, rimanendo sempre sé stessi senza mai imitare altri modelli per raggiungere il modo più giusto di indossare questa divisa.
In copertina il Presidente di Sezione Loris Pedroni e l’arbitro CAN Manuel Volpi.
In gallery:
L’arbitro CAN Manuel Volpi;
Gli associati presenti nella splendida location del Circolo Sottufficiali della Marina Militare;
Manuel Volpi arbitro CAN;
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Il Presidente Loris Pedroni e l’arbitro CAN Manuel Volpi.
Fonte: aia-figc.it