SEZ IMPERIA - INTERVISTA A FEDERICO MARCHI, DIRETTORE RESPONSABILE DELLA RIVISTA "L'ARBITRO", SITO WEB E COMUNICAZIONE
20-10-2021 20:13 - 2021-2022 SEZ News
Federico Marchi
Federico Marchi entra in Associazione nel 1994, riuscendo negli anni successivi ad arbitrare in Eccellenza per quattro Stagioni Sportive.
Diventa osservatore nel 2009, approdando alla Cai nel 2012, alla Can D nel 2014 ed alla Can C nel 2019; da settembre opererà presso la nuova Commissione della Con Professionisti (Serie A, B e C).
Viene nominato Referente Regionale in Liguria per la Comunicazione nel 2009 (Premio Nazionale come migliore Referente Regionale d'Italia nella stagione 2011-2012); per poi passare nel 2015 al Coordinamento Nazionale come Responsabile della Macro Regione Nord ; dal 29 aprile di quest'anno approda alla direzione della Rivista e il 1° luglio è stato riconfermato Responsabile nazionale della Commissione.
1) Federico, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
"Il mio ingresso nell'AIA è abbastanza curioso: mi sono iscritto al corso dopo che mi era arrivata a casa la lettera di invito.
Ad incuriosirmi, ed anche inorgoglirmi, era stata la busta con il logo FIGC - AIA. e la cosa mi aveva colpito e mi ero presentato in Sezione per capire di cosa si trattasse.
Lezione dopo lezione, partita dopo partita, l'AIA è entrata nella mia vita e mi accompagna da ormai 27 anni."
2) Invece, nel corso della tua carriera arbitrale, quale é stata la tua più grande soddisfazione?
"In realtà, pur avendo avuto in carriera diversi momenti importanti, non c'è un singolo episodio che mi è rimasto nel cuore in maniera particolare, perché sono 27 anni di pure soddisfazioni!
Essere consapevole di aver dato il massimo al termine di ogni partita, sia arbitrata sia visionata, é per me una grandissima soddisfazione."
3) Attualmente ricopri l'incarico di Direttore Responsabile della rivista "L'Arbitro", sito web e comunicazione. In cosa consiste il tuo ruolo?
"E' un ruolo in cui si fonde la mia professione di giornalista, quindi legata alla comunicazione, con il mio amore per questa Associazione e per la divisa che ci unisce.
E' un ruolo affidatomi dal Presidente Trentalange, dal Vice Baglioni e dal Comitato Nazionale, dopo sei anni come Referente regionale, e sei come Coordinatore nazionale; il mio compito è quello di impostare tutto il lavoro di comunicazione legato all'AIA, ma soprattutto, quello di dirigere una squadra ECCEZIONALE e per me molto importante, composta da 4 Componenti, 3 Collaboratori, 20 Referenti Regionali e 207 Referenti Sezionali."
4) In relazione all'incarico che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per la stagione attuale?
"I progetti e le idee sono molteplici, da una rivisitazione del sito e della rivista, ad uno sviluppo dei social e della parte video, al fine di fornire un'immagine dell'arbitro inteso come Uomo al di fuori del terreno di giuoco, e dare valore al brand dell'AIA, per tutti i valori etici e morali che rappresenta."
5) Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
"Operare a livello nazionale è bellissimo, questo però non deve essere un assillo; l'Associazione Italiana Arbitri offre tante possibilità ad ogni livello e in diversi ruoli, con i quali si può essere gratificati.
L'importante è divertirsi! Questo può avvenire a livello nazionale così come sezionale: se uno si diverte, anche un campo di periferia diventa un grande stadio di Serie A."
Fonte: craliguria.it
Diventa osservatore nel 2009, approdando alla Cai nel 2012, alla Can D nel 2014 ed alla Can C nel 2019; da settembre opererà presso la nuova Commissione della Con Professionisti (Serie A, B e C).
Viene nominato Referente Regionale in Liguria per la Comunicazione nel 2009 (Premio Nazionale come migliore Referente Regionale d'Italia nella stagione 2011-2012); per poi passare nel 2015 al Coordinamento Nazionale come Responsabile della Macro Regione Nord ; dal 29 aprile di quest'anno approda alla direzione della Rivista e il 1° luglio è stato riconfermato Responsabile nazionale della Commissione.
1) Federico, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
"Il mio ingresso nell'AIA è abbastanza curioso: mi sono iscritto al corso dopo che mi era arrivata a casa la lettera di invito.
Ad incuriosirmi, ed anche inorgoglirmi, era stata la busta con il logo FIGC - AIA. e la cosa mi aveva colpito e mi ero presentato in Sezione per capire di cosa si trattasse.
Lezione dopo lezione, partita dopo partita, l'AIA è entrata nella mia vita e mi accompagna da ormai 27 anni."
2) Invece, nel corso della tua carriera arbitrale, quale é stata la tua più grande soddisfazione?
"In realtà, pur avendo avuto in carriera diversi momenti importanti, non c'è un singolo episodio che mi è rimasto nel cuore in maniera particolare, perché sono 27 anni di pure soddisfazioni!
Essere consapevole di aver dato il massimo al termine di ogni partita, sia arbitrata sia visionata, é per me una grandissima soddisfazione."
3) Attualmente ricopri l'incarico di Direttore Responsabile della rivista "L'Arbitro", sito web e comunicazione. In cosa consiste il tuo ruolo?
"E' un ruolo in cui si fonde la mia professione di giornalista, quindi legata alla comunicazione, con il mio amore per questa Associazione e per la divisa che ci unisce.
E' un ruolo affidatomi dal Presidente Trentalange, dal Vice Baglioni e dal Comitato Nazionale, dopo sei anni come Referente regionale, e sei come Coordinatore nazionale; il mio compito è quello di impostare tutto il lavoro di comunicazione legato all'AIA, ma soprattutto, quello di dirigere una squadra ECCEZIONALE e per me molto importante, composta da 4 Componenti, 3 Collaboratori, 20 Referenti Regionali e 207 Referenti Sezionali."
4) In relazione all'incarico che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per la stagione attuale?
"I progetti e le idee sono molteplici, da una rivisitazione del sito e della rivista, ad uno sviluppo dei social e della parte video, al fine di fornire un'immagine dell'arbitro inteso come Uomo al di fuori del terreno di giuoco, e dare valore al brand dell'AIA, per tutti i valori etici e morali che rappresenta."
5) Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
"Operare a livello nazionale è bellissimo, questo però non deve essere un assillo; l'Associazione Italiana Arbitri offre tante possibilità ad ogni livello e in diversi ruoli, con i quali si può essere gratificati.
L'importante è divertirsi! Questo può avvenire a livello nazionale così come sezionale: se uno si diverte, anche un campo di periferia diventa un grande stadio di Serie A."
A cura di Enrico Luly
Fonte: craliguria.it