SEZIONE DI IMPERIA: LE PREMIAZIONI DI FINE STAGIONE SPORTIVA
10-07-2014 20:02 - stagione sportiva 2014-2015
Una delle novità apportate dalla sezione di Imperia durante questa stagione sportiva, è stata la reintroduzione dei premi sezionali. Una tradizione che negli anni si era persa e che ora è stata recuperata. La consegna dei riconoscimenti ai colleghi che si sono maggiormente distinti nella propria attività, si è svolta durante la festa di fine stagione. «Come consiglio direttivo abbiamo voluto rilanciare i premi sezionali. - ha detto il presidente dei fischietti imperiesi Franco Cane - Abbiamo quindi istituito tre premi, intitolati ad altrettanti colleghi che hanno rappresentato la storia della nostra sezione». Il Premio "Sergio Rizzo", riservato all´osservatore arbitrale che si è maggiormente distinto nella stagione sportiva, è stato assegnato a Luca Amoretti, approdato lo scorso anno alla CAN B. Il Premio "Nedo Revello", destinato ad associati imperiesi in forza all´Organo Tecnico Regionale, è stato consegnato all´assistente Maurizio Ferrari, neo promosso in CAN D. Infine il Premio "Sandro Muratore" è andato al giovane Luca Schiavon, che a meno di un anno dall´esame ha già esordito in Terza Categoria.
«E´ stata una serata piacevole ed importante - ha concluso il presidente Franco Cane - in cui abbiamo voluto celebrare alcuni colleghi, che si sono meritati questi premi, ed abbiamo voluto festeggiare insieme l´ennesima stagione vissuta sui terreni di giuoco».
Nella foto principale la consegna del premio all´assistente Maurizio Ferrari. Nelle altre foto i premiati Luca Amoretti e Luca Schiavon, e le targhe.
Fonte: Federico Marchi
«E´ stata una serata piacevole ed importante - ha concluso il presidente Franco Cane - in cui abbiamo voluto celebrare alcuni colleghi, che si sono meritati questi premi, ed abbiamo voluto festeggiare insieme l´ennesima stagione vissuta sui terreni di giuoco».
Nella foto principale la consegna del premio all´assistente Maurizio Ferrari. Nelle altre foto i premiati Luca Amoretti e Luca Schiavon, e le targhe.
Fonte: Federico Marchi