INTERVISTA AL COLLABORATORE DEL C.R.A. LIGURIA Luciano MARCENARO
08-04-2019 13:10 - 2018-2019 CRA News
- Luciano, raccontaci la motivazione che ti ha spinto a diventare arbitro di calcio.
Fonte: Manuela Sciutto
Dopo avere giocato a calcio per dieci anni, a causa di un grave infortunio, mi sono dovuto fermare per un anno. Quando ho avuto la possibilità di riprendere l’attività sportiva ho pensato che fare l’arbitro sarebbe stata una valida alternativa per continuare a praticare sport nell’ambito del gioco del calcio.
- Invece, nel corso della carriera arbitrale, qual è stata la tua più grande soddisfazione?
A livello tecnico la mia più grande soddisfazione è stata avere arbitrato come ultima partita a trentasette anni la gara di Promozione Sestri Levante – Rapallo.
In qualità di dirigente, invece, essere stato per cinque anni Vicepresidente della Sezione di Genova e per dieci anni Componente C.R.A., di cui quattro responsabile tecnico di Eccellenza e di Promozione insieme al Presidente.
- Attualmente ricopri l’incarico di Collaboratore del CRA. In cosa consiste il tuo ruolo?
Ogni domenica, in qualità di osservatore, valuto le prestazioni degli arbitri e delle terne, cercando di contribuire alla loro crescita. Ricopro, inoltre, l’incarico di Responsabile Regionale dell’Osservatorio sulla Violenza e detengo i rapporti con la Lega Nazionale Dilettanti. Nel corso della settimana collaboro direttamente con i designatori occupandomi di controllare campi, orari e variazioni gare.
- In relazione al ruolo che attualmente ricopri, quali sono gli obiettivi che ti sei proposto per questa Stagione Sportiva?
Continuare la mia funzione di Osservatore e contribuire al buon andamento delle attività
del C.R.A.
- E gli obiettivi per la prossima Stagione Sportiva?
Gli stessi di questa Stagione: mettere a disposizione dei giovani arbitri la mia esperienza per aiutarli a crescere ricordando loro che l’arbitraggio è un “divertimento serio”.
- Che cosa consiglieresti agli arbitri, agli assistenti e agli osservatori che aspirano a raggiungere il livello nazionale?
Consiglierei di osservare sempre le disposizioni tecniche e comportamentali impartite dal Presidente e dai Componenti, tutti provenienti dalle categorie nazionali, ma soprattutto di ricordarsi che l’arbitraggio è uno sport e quindi richiede una preparazione atletica adeguata.
A cura di Manuela Sciutto
Fonte: Manuela Sciutto